News ed EventiPresta a Mossino: “Insostenibile giocare ancora a porte chiuse”

A poche ore dal fischio di inizio di questa 3′ giornata di Campionato, che vedrà l’Rg Ticino scendere in campo alle 20.30 tra le mura amiche di Romentino contro La Biellese di mister Rizzo, la prospettiva di un altro incontro a porte chiuse ha scosso la dirigenza verdegranata inducendo il presidente Presta a far sentire la propria voce in Figc.

E’ direttamente a Christian Mossino, presidente della FIGC Piemonte e Valle D’Aosta, che il numero uno romentinese ha indirizzato una lettera in cui si chiedono interventi e sostegno: “(…)fino ad oggi abbiamo accettato ogni decisione del Comitato regionale e/o Governo in questo periodo di emergenza – si legge nella missiva – ma per la nostra associazione continuare a giocare a porte chiuse sta diventando insostenibile”.

“Al di là del mancato guadagno tra biglietteria e bar, che per la nostra società incide in maniera rilevante visto che abbiamo anche tutte le agonistiche e le juniores che partecipano ai Campionati regionali – prosegue Presta – ad oggi abbiamo ulteriori problemi per questa decisione “particolare”. Si tenga presente che Romentino è al confine con la Lombardia, e a soli 3 km da noi giocano tutti a porte aperte”.

“Ci troviamo ogni settimana a pagare affitti dei campi per le agonistiche senza ricavare un euro di biglietteria, abbiamo problemi per i trasporti dei ragazzi perché i genitori non se la sentono di accompagnare i figli per restare poi fuori dagli stadi e questo ci costringe ad ulteriori costi per noleggiare pulmini – sottolinea ancora il presidente verdegranata – La situazione rischia di far precipitare economicamente le associazioni, senza considerare che si vanno per assurdo a creare così ulteriori assembramenti tra gli spettatori che cercano di seguire le partite da ogni spiraglio raggiungibile…”.

La lettera del presidente Presta al numero uno della FIGC regionale si conclude con un invito a tenere conto delle difficoltà oggettive che sta affrontando l’Rg Ticino e, con essa, tutte le società di calcio dilettantistico per tenere ugualmente in essere e vivo un settore che rappresenta la pietra miliare del settore calcio, quei Dilettanti dai quali non si può prescindere né per chi insegue il sogno di una carriera di alto livello né per chi vede in essi l’occasione sana per far svolgere ai propri figli un’attività sportiva acquisendo al tempo stesso quelle regole che sono alla base di una sana convivenza in una società civile.

La proroga fino al 15 ottobre dell’attuale Dpcm, con l’ulteriore stretta sull’utilizzo delle mascherine anche all’aperto, se da un lato potrebbe sembrare invasiva, dall’altra potrebbe in verità rivelarsi un cavallo di Troia per le società di calcio: a ben vedere, combinare l’evidente posizionamento dello sport come “all’aria aperta”, unito al distanziamento sulle tribune per il quale ormai tutte le società si sono attrezzate e l’obbligo dell’uso delle mascherine in caso di prossimità a persone non-congiunte potrebbero rivelarsi elementi che, messi insieme, potrebbero spingere la FIGC a consentire la riapertura degli stadi anche a livello dilettantistico.

Di certo è quanto si augurano tutti, dalla dirigenza delle società ai genitori dei giovani calciatori.